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TRATTENERE L'INCONFESSABILE
E NEL BUIO
LACRIME ROSSE,
IL PATTO,
IL PRINCIPIO SCARLATTO.
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TRATTENERE L'INCONFESSABILE
Sentir gridare,
dover morire,
piangere sangue e cadere,
ma non poterlo dire.
Comprimere un mondo dentro.
Si, fosse solo quello...
Eterno nel vacillare
ed ambiguo nel volere,
vivere di soli stenti
e reagire.
Un ciclo continuo di cose già fatte,
di cose già viste, di cose già dette.
Un'esilio lungo una vita.
Una prigione di rabbia infinita.
Trattenere,
si, trattenere.
Vivere in silenzio
la mia vita instabile.
E nell'anima sentenzio
il mio cuore inconfessabile.
E NEL BUIO
...il mio buio,
la mia musica,
quella che sento
più dentro al momento,
le mie parole,
i miei capelli,
il mio pianto e il mio dolore,
il mio mondo,
isolato da tutti,
le mie sorde grida,
il mio silenzio,
il mio sguardo,
la mia ira,
il mio isterismo,
la mia gabbia,
la mia luce,
la mia forza,
la mia energia,
i miei desideri,
la mia discendenza,
i miei pensieri,
la mia coscienza,
la mia reclusione,
la mia confusione,
il mio reale potere,
la mia reale natura..
LACRIME ROSSE
Come il sangue nelle vene.
Un rigetto totale,
per quel che fa bene,
per quel che fa male.
Come voglia di pianto
che poi gli occhi ti gonfia
e non brucia soltanto
se il sorriso si sgonfia.
Si, vorrei lentamente sanguinare
dagli occhi miei sottili,
quel lento brulicare
di lacrime a me ostili,
di pensieri che si scontrano
e di anime che si affrontano,
di turbini vorticanti,
di principi prepotenti.
Solamente e silenziosamente
far uscire dal mio corpo,
tutto questo ribollire
di parole da non dire.
Abbandonarsi e lasciarsi andare...
...brucia, bruciano...
Iniziai a tremare
quando la solitudine mi scosse.
I miei occhi fra le dita
e tra le mani lacrime rosse.
IL PATTO
Se solo potessi fare un patto con la mia anima,
esistesse,
le chiederei di lasciarmi in pace per qualche minuto.
Il tempo di ricomporre almeno qualcosa di me,
di ripartire magari da capo,
un giorno,
almeno un'ora,
un solo momento.
Avere di nuovo qualcosa di mio,
potermi ricostruire...
Se solo potessi...
IL PRINCIPIO SCARLATTO
Un fiume senza fine,
ne argine e confine.
Sperare e navigare,
nuotare ed annegare.
Lì dove tutto inizia e poi finisce,
dove appare e poi svanisce.
Dove cresce in continuo movimento
il lamento di un momento.
Fragile la linea che lo divideva,
così come la fune che lo attirava,
ma da esso dipendeva
e ad ella s'ispirava
tra le sue file di schiavi,
fra le onde e le sue navi,
in una frase ricorrente
e con un grido lancinante
che la sorte proponeva
in maniera devastante.
Tutto ebbe inizio
dove qualcosa finì subentrando a se stessa.
Quel giorno così posi fine alla tregua concessa.
...e...
Tra le mani come dissi,
fra le dita come scrissi,
l'epilogo di qualcosa di fatto,
il principio di un concetto scarlatto.
-Ricky)>
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