(indietro / back)


UMANO NELLA SUA UMANITA'

Si cresce, si matura, si cambia...tanto a volte, quasi da considerare se stessi , o quelli che oramai eravamo, definitivamente morti.
Ci si sente persone decisamente diverse, ma poi dei dubbi ci assillano...

La cosa spaventa?
Ci si riconosce meno?
E' paura di perdere un po' di "umanità"?

Già, ma qui ci si addentra in un discorso diverso, perchè...

Cos'è "l'umanità"?
Qual'è il parametro corretto per stabilirla?
Canonizzarla?
Alla fine, è più umano l'essere più maturi, più cinici e più calcolatori?
O il contrario?

E' l'essere umano colui che asseconda i suoi istinti anche talvolta con dei componenti di etica e di morale?
Però l'istinto è qualcosa di animale...allora dovrei chiamarlo come tale ed invece l'uomo ha un cervello diverso, che gli conferisce qualcosa di diverso.
E', in conclusione, talvolta più animale e talvolta più effimero, etico e morale per l'appunto, spirituale.
Ma qual'è quindi la sua vera essenza?

Alla fine, da dove parte e dove arriva l'uomo?

Ma è più umano l'uomo o la donna?

L'uomo, forse, è solo l'uomo, cioè quella ponderata ed instabile via di mezzo che traccia le corrette sfumature di colore tra l'essere animale e l'essere spirito.

Noi non siamo più una cosa, ma non siamo nemmeno l'altra, siamo quello che siamo nell'essere tutto ciò che ci sta in mezzo.

Dov'è la tanto agoniata verità?

"Alla fine il rischio è poi quello di non riuscire piu a capire nemmeno cosa sia la verità.
Oppure, nel cercare la propria verità...semplicemente...boh!
C'è da impazzire!
Forse un giorno arriveremo alla nostra verità...ma potrà mai essere una verità totalitaria?"

Secondo me no, perchè non esiste una verità totalitaria.
Per me ci muoviamo in continua evoluzione in una terra di mezzo.
Infatti, ognivolta che facciamo un passo avanti, anche gli estremi fanno dei passi.
Quello che c'è davanti va avanti, quello che c'è dietro viene dietro.
I concetti, i pensieri, le cose, qualsiasi cosa si evolve continuamente lasciando invariate le distanze fra noi, che siamo gli "abitanti" del mezzo, e gli altri, che rappresentano gli ideali estremi...sono un po' come gli orizzonti, non mutano la loro distanza da noi.
Per quanto tu possa crescere, diventare più forte o veloce, imparare a volare, l'orizzonte sarà sempre davanti.
Quest'effimera illusione, in fondo, è forse il "trucco" dell'evoluzione.
Fintanto che ci sarà qualcosa da seguire e qualcosa da cui scappare, ci sarà moto, evoluzione, quindi vita.
Quando tutto cesserà, e si arriverà ad un punto fermo, allora non ci sarà più niente da domandarsi, ma neanche più niente da vivere.

Tanto più si evolve un pensiero e tanto più si evolve, di pari passo, ogni suo singolo estremo.

A volte penso che colui riesce a trovare la verità assoluta, la verità finale, le risposte a tutto...bè, penso muoia all'istante.
E se fosse così?
Però dai, sono ancora vivo, quindi mi sbaglio.


-Ricky)>



COMMENTI - COMMENTS
(clicca qui - click here)



Copyright © Riccardo Minicucci - Tutti i diritti sono riservati
Copyright © Riccardo Minicucci - All rights reserved