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(Tratto da: "Dialoghi Pendenti" di Riccardo Minicucci)

IL GRANDE CAMBIAMENTO
- La disfatta di Terra -


"Inutile farlo notare, lo sappiamo benissimo che le cose stan per cambiare, anzi, mutano lentamente e talvolta bruscamente e sempre ce ne stupiamo, ma poco dopo lo rimuoviamo. Ci sarà un giorno in cui tutto sarà molto diverso, in cui le persone avranno un altro aspetto e le cose saranno a noi sconosciute.
Ma noi viviamo il presente, lo facciamo quotidianamente, pensare avanti ci fa male perchè è così che ci costringe a fare la vita.
Un passato spesso doloroso anche se glorioso, un futuro inutile da programmare per paura che possa crollare ed un presente sempre sfuggente da rincorrere e vivere.
In questo flusso di pensiero, creato, ma molte volte indotto, ci svegliamo e camminiamo su una strada della quale vogliamo vedere solo i mattoni sottostanti, le cose circostanti, della qualla vogliamo sapere solo cosa offre.
Io mi adeguo, perchè lo devo fare, ma sono sicuro che non sia la strada giusta, ma tanto, fra un gossip ed una partita di calcio, ci dimenticheremo di tutto e non ci accorgeremo di nulla".

Così parlò Neldo, in una fredda mattina che doveva essere calda, lo scrisse su un foglio virtuale a caratteri "ariali".
Lo fece per rimarcare quel suo senso di solitudine, di angoscia e di resa in una vita che non sentiva più sua, ma altrui.
A stento riusciva a guardarsi allo specchio perchè sul suo volto vi erano ancora due grosse cicatrici verticali, una orizzontale ed una trasversale.
Non poteva più camminare, ne ridere e parlare, le cose viste...un cumulo di ricordi, i rumori ed i sapori...il nulla ed il silenzio.
Fece cadere una mano e si chinò per raccoglierla, la strinse più che poteva, ma non aveva abbastanza forza, ora.
Si mise l'anima in pace e sospirò.

"Il sentore di un'anima non sbaglia quando si dice sicuro delle sue scelte, quindi, come opporsi a tale predominio se nemmeno le mille e mille tentazioni e soluzioni, riescono a cambiarti dentro e fuori, riescono a farti vedere in maniera differente le porte dei tuoi valori. Ma io dico ciò che penso, ma quello che più mi sembra strano, in realtà, è che, alle soglie di una nuova era, ci si possa arrivare così impreparati collettivamente, ma così consapevoli di quello che c'è e non c'è in una mente".

Dopo aver pronunciato queste parole, si concesse un attimo di tregua e si riposò, ma nel cuor suo sapeva, che non doveva farlo.

Poco più tardi, forse la sera, sentì in lontananza un rumore di sottofondo farsi sempre più vicino ed una voce in mezzo che spiccava.

"Udite, udite, è arrivato da lontano per la gioia dei bambini, per divertirvi ed ammaliarvi con Tigri, Orsi ed Elefanti...il Circo!"

Il ridicolo prendeva sempre più piede nella sua testa, Neldo non riuscì a trattenere un sorriso che ben presto divenne una risata isterica.

"Ecco, come volevo dimostrare...basta poco e tutto può cambiare. Perchè no, andiamo al circo, facciamoci due risate, riempiamo un po' la mente di qualcos'altro e viviamo tranquilli...andiamo?!"

L'astronave passo di lì a poco a prenderlo per recarsi nell'arena, ma Neldo rifiutò perchè voleva andarci correndo. Oggi non si era ancora allenato e voleva farlo sotto il sole pomeridiano.
Invitò gli altri ad andare avanti e s'infilò in bagno a fare una doccia, a farsi la barba e a sistemarsi i capelli, prima di vestirsi come meglio gli veniva.

Il sole stava sorgendo ed era arrivata l'ora di uscire.
Venti minuti di corsa e sarebbe arrivato.
Gli altri lo stavano aspettando fuori dal tendone per passare una serata diversa.

La notte corse veloce, più di quanto si possa immaginare ed il trio di amici si divertì parecchio in mezzo a strane figure, strani giochi e strane parole.
Slegarono i loro sette cavalli e ripartirono tutti e cinque verso un nuovo orizzonte, verso quel rosso tramonto che gli si prostrava davanti.

Neldo richiamò la loro attenzione.

"Ragazzi, mi viene solo da dirvi una cosa prima di recarci di nuovo fra le stelle. Non occorre che ci sia un senso per arrivare fino in fondo ad una storia, non occorre che il tempo combaci con la nostra logica abituale e che le parole seguano sempre lo stesso discorso, l'importante, per quanto mi riguarda, è aver fatto ciò che ho fatto e continuare ad inseguire quello in cui credo e se un giorno mi stuferò di giocare...beh...sarete i primi a saperlo...e ricordati che...insomma...beh...inutile dirtelo, anche se vorrei, ma forse ora è meglio così...tanto lo sai!"

Buona notte!


-Ricky)>



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