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(Tratto da: "Dialoghi Pendenti" di Riccardo Minicucci)

SOLO PAZZIA

Stasera sono distratto,
non mi riconosco,
mi sento scompatto,
diviso nella mia essenza,
nella mia più umile coscienza.
Le luci sulla strada,
il silenzio questa sera
e poi, e poi...
Il caos che mi esplode dentro,
esser felice e non esser contento,
gridare inutilmente
e sparire tra la gente.
Le nubi, i cani,
i segnali di domani
e la vita, questa piccola parentesi personale
in un luogo ristretto da spazio temporale,
da un'assidua frenesia,
un'inutile magia...

I segnali ormai, quelli che tu non vedi, quelli che mi concedi.
Lascio spazio alla luce, quella forte accecante, quella che mi rende cieco, abile nel buio.
E tra le mani, già, le mani...assaporare quel sottile gusto di vittoria, prima che ti venga strappata, di nuovo.
Dove sei?!
Mi pare sia già una nuova alba e l'ennesimo tramonto.
Affranto, ed anche vagamente assorto, mi abituo a tutto.
Non v'è felicità alcuna, fra parentesi impercettibili, tra fragorose risate...che giornate!
E ridere dal cuore...già, quanto dolore a sapere che poi si smette, che il sorriso si spegne e mi cade una ciglia...
"Esprimi un desiderio! Sopra o sotto?"
Che bel gioco...e tu?
Tu sai a cosa aspiri? Cosa vuoi più di ogni altra cosa?
La casa...una mia casa e...no, non posso dirlo..."sì bravo tienilo segreto!"...ma come si riesce?!
Ed ecco che ora passeggio, quel sapore di mattina e nella testa quella canzone, ancora..."No Scrubs"...
Quel viso...quei due occhi e quella giovinezza, perduta, finita.
Non è più fresca e leggera l'aria del mattino, il passo del mio cammino, il levarsi mio degli occhi, al suono della campana e i suoi rintocchi.
Un fiume, già, che non doveva scorrere così.
Quel parco giochi dove giocavano due bambini, quelle strade fatte di primi momenti.
Quei colori così forti, quei sapori così avvolgenti.
E mi cade lo sguardo nella sera, su nel cielo e nella Luna..."non piangere".
E sapere solo io cosa sia il significato di due malloppi di schede telefoniche...io e pochi altri...avevo detto di non dirlo, ma fa niente.
Fa freddo, ma il freddo è mio compagno, amico di lunghe attese.
E il caldo, atteso, macigno di emozioni...ancora quegli occhi!
Le panchine e...
Tutto!
La spiaggia, il mare...in ogni sua salsa...mi manca è vero.
Gli amici...già chi sono?
E le mie partite di Basket...
Neldo...lui sì che saprebbe cosa dire ora che il tempo si contorce e collassa.
Saggio Neldo!
Dai, non pensiamoci...fai presto per non fare tardi.
"Sì, per le pizze!"
Ed intanto tengo a mente e scrivo, tra memorie e lampi di ricordi...

E la consapevolezza,
ormai,
di accummulare solo pazzia.


-Ricky)>



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